Cenni
storici sull'Istituto
Madri
Superiore di un settantennio
Ex
alunni divenuti sacerdoti
70
anni di ricordi e testimonianze di ex alunni
La
testimonianza dell' Arcivescovo di Pisa Benvenuto Matteucci
La
testimonianza di Mons. Giuseppe Salvini, proposto di Cascina
La
testimonianza di una veterana: Suor Alfonsina
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Cenni
storici sull'Istituto delle Carmelitane di Santa Teresa
Le suore Carmelitane di
S.Teresa , comunemente chiamate Teresiane, vennero a Cascina il 12 ottobre
1911, richieste dal Cardinal Pietro Maffi arcivescovo di Pisa, e
furono accolte dal Pievano don Dante Pasquinucci. Occuparono, in affitto,
alcune stanze poste in Piazza della Chiesa.
Il 29 ottobre dello stesso anno, S.E. Cardinal Maffi, con una solenne
cerimonia portava il SS. Sacramento dalla chiesa parrocchiale alla piccola
cappella della neo comunità. Le prime suore dell'Istituto furono suor
Dorotea (madre superiora), suor Dionisia, suor Ines, suor Ignazia ed una
postulante.
Fu aperto l'asilo infantile, la scuola elementare e di lavoro, ma, per il
continuo aumento degli alunni, nel 1914 furono annessi, sempre in affitto,
altri tre locali a piano terra.
Nel 1918, a causa della terribile febbre spagnola, morivano in rapida
successione la Madre Superiora, suor Rita e la maestra di musica, suor
Arcangela; il posto di Superiora fu preso da suor Saveria, la quale
divenne, in seguito, la terza Superiora Generale dell'Istituto.
Nel 1919, per interessamento di Mons. Pasquale Stefanini e di un nobile
del paese, fu acquistata la casa che ancora oggi è sede dell'Istituto.
Annessa al palazzo c'è l'oratorio dedicato a S. Giovanni Battista. Quando
divenne proprietà dell'Istituto non era che un vasto stanzone incurato ed
adibito a deposito di legna, zolfo, a bottega di falegname e anche a
stalla e fu proprio per merito di Mons. Stefanini che i magnifici
affreschi sono venuti alla luce ed è possibile ammirare la cappella così
come è ora.
Dopo dieci anni di restauri, nel 1932 la "Chiesina" venne
riaperta al culto. Riapparve la chiesa totalmente affrescata da Martino di
Bartolomeo senese (a.1398..). Era presente alla solenne cerimonia Mons.
Gabriele Vettori, arcivescovo di Pisa, con i canonici della Primaziale. Il
20 giugno fu celebrata la prima messa da Mons. Stefanini, con gioia grande
del popolo cascinese e delle Suore fra cui figurava la Madre
Generale, Suor Saveria, che era stata superiora a Cascina. Le feste
durarono otto giorni.
Nell'agosto 1944, al passaggio della guerra, le suore furono costrette a
sfollare a Lavaiano ma, nel settembre dello stesso anno, le suore poterono
rientrare in casa.
Altra data importante nella storia dell'Istituto è il 5 agosto 1959,
quando suor Maria Fede, già insegnante e superiora di Cascina, fu eletta
Superiora Generale dell'Ordine, con grande gioia dei Cascinesi.
Nel 1961 venne celebrato il 50esimo di fondazione. Collaborarono alle
iniziative Mons. Stefanini, Mons. Giuseppe Salvini e le ex allieve. Per
ricordare la data, fu posta una campana nella parte superiore della casa,
in modo che il suo squillo invitasse tutta la popolazione a lodare Dio con
la preghiera liturgica.
Negli ultimi anni della loro presenza a Cascina, le Suore si sono via via
alternate nel lavoro educativo e scolastico. il loro apostolato ha seguito
buon numero di alunni sia nella scuola che nel catechismo ed in altre
attività parrocchiali.
Il palazzo, negli anni, è stato ritoccato, riparato, abbellito,
migliorato come le esigenze lo richiedevano.
Dal'62 al '73 ci sono stati gli ultimi lavori di ristrutturazione dell'ala
del palazzo situata in Via B. Palmieri. Nei locali del seminterrato
c'erano due stanzette umide che, con i lavori, sono state adibite a scuola
materna mentre, ai piani superiori due appartamenti, già abitati, sono
stati adibiti a stanze giochi.
Madri
Superiore di un settantennio
Suor
Dorotea, Suor Rita, Suor Saveria, Suor Clementina, Suor Fedele, Suor
Maura, Suor Maria Fede, Suor Maria Speranza, Suor Lina Maria, Suor Irene,
Suor Laura, Suor Fedele, Suor Marta, Suor Maria Bianca, Suor Rosangela,
Suor Maria Rosaria
Ex
alunni divenuti sacerdoti
Mons.Prof.
Raffaello Ugolini, don Amerigo Martini, don Giuseppe Casarosa, don
Spartaco Mugnai, don Mario Pescioli, Mons. Giorgio Beconcini, don Mario
Dini, Mons. Mario Stefanini, Mons. Stefano d'Atri
70
anni fra ricordi e testimonianze di ex alunni
1911:
LINA (classe 1902), ex allieva
Nel
1911 per desiderio del Pievano Pasquinucci fecero ingresso in questo paese
le Suore Carmelitane di S. Teresa. Erano 5: Suor Saveria (superiora), Suor
Dorotea, Suor Dionisia, Suor Ines e Suor Ignazia che a Cascina morì e qui
riposa nel nostro cimitero. Dunque non ebbero grande agio perché per un
bel po' di tempo loro abitarono in una casa comune in Piazza della Chiesa
composta di una cucina, due camere letto e tre stanze scuola; si doveva
fare dalla prima elementare fino alla sesta. A piano terra c'erano anche
due stanze, una faceva da parlatorio, da ricreazione e da saletta, si
montava due scalini da questa medesima e c'era la cappellina col
Santissimo; furono momenti molto difficili per queste prime suore. Infatti
Suor Saveria si ammalò e fu trasferita a Latignano e fu rimpiazzata da
Suor Rita che passò momenti tristi: la guerra '15‑'18, fu colpita
dalla spagnola e in breve morì insieme a Suor Michelangiola. Finita la
guerra il Cardinale Pietro Maffi si occupò dell'acquisto del palazzo
dover le suore abitano ora, che nessuno voleva perché dicevano che
c'erano gli spiriti.Ricordate le suore nelle vostre preghiere, perché
penso che fossero proprio veramente buone, e pensiamo che non tutti i
santi sono sull' altare, specie suor Dionisia. Purtroppo ora siamo poche
che ricordiamo questo periodo.Voglio ricordare un'alunna in particolare,
Sira, che per noi era un tormento, specie per noi che eravamo le
"povere" di Suor Dorotea, lei era di Suor Saveria detta
"delle ricche", si interessò di fare lo stendardo delle figlie
di Maria, che si rinnovò il giorno della mia prima comunione il 10 Giugno
1912, credo che esista sempre, si è pagato 5 centesimi la settimana e
veniva lei a riscuotere la mattina, perché altrimenti il pomeriggio non
li avevamo più; ora basta perché potrei continuare chi sa quanto.Se
questo lo vedesse Suor Dionisia me lo metterebbe dietro le spalle
facendomi girare tutte le classi allora perché ero un' asina ora a 79
anni e' arteriosclerosi però sarò più compatita. Saluti a tutti vicini e
lontani.
1911:
MARGHERITA (classe 1905), ex allieva
Nel
1911 abitavo alla Madonna dell'Acqua e sono stata una delle prime a
frequentare la scuola delle Suore Teresiane all'asilo. Eravamo un bel
numero e la suora mi voleva tanto bene. Si giocava, si usciva a passeggio.
Eravamo tanti in una aula grande,lasciavamo il grembiule bianco a scuola.
Lo conservo ancora con affetto grande. A volte uscivo alle quattro, a
volte a mezzogiorno. Passavo il barchetto sull' Arno e sola sola andavo a
casa contenta, col desiderio di ritornare il giorno dopo. Si lavorava già
a ricamo, calza, uncinetto. Ho ancora qualche lavoretto del tempo. Care
Suore,come vi ricordo ancora tutte; con tanto amore mi avete incamminata
nella vita. Spero di aver seguito i vostri insegnamenti in tutta la mia
esistenza. –Grazie-
1925:
NIDIA, ex allieva
Suor
Gabriella,la portinaia,per la prima volta mi aprì la porta dell'
Istituto... era 1'anno 1925... Avevo appena 2 anni! Ci frequentai tutte le
classi fino alla quinta elementare: oltre allo studio, e' in quella scuola
che ho imparato anche a ricamare; la suora del lavoro era Suor Paola. Per
lo studio le insegnanti si alternarono, la prima Suor Costantina
(indimenticabile), Suor Teresa ... per terminare poi con Suor Maria Fede e
la nostra Superiora. A quel tempo si ascoltava la voce della coscienza
(che è la voce di Dio). A quel tempo un Sacerdote, una Suora in famiglia
ere una grazia e dovevamo meritarla... anche se tante volte il Signore
giunge in nuclei familiari contrari alle vocazioni e si prende ugualmente
la persona che a Lui piace. Quanta riconoscenza dobbiamo sentire per le
nostre Suore! Anche i miei figli hanno frequentato L'Istituto e ne sono
usciti pieni di luce e di amore. Santuzza sposa e madre felice porta nella
sua nuova famiglia 1'insegnamento ricevuto... Anche Don Stefano esce di lì...
Non aspetta a noi fare elogi, carissime suore, solo un abbraccio.
Una
testimonianza particolare – 1927 RENZO ex allievo
Per
colpa delle suore si fa per dire perché io ho scelto l'insegnamento
per vocazione, oggi si direbbe per una libera scelta, ma preferisco
“vocazione" perché questa comporta sacrificio e dedizione.
Comunque e' doverosa una spiegazione. Ero un bimbetto quando ad un amico
di famiglia che mi chiedeva che cosa avrei voluto fare da grande,
imperterrito e senta batter ciglio, risposi: "Il maestro. " E
perché? - Per colpa delle Suore di Cascina! -
Fu un lapsus, infatti intendevo dire per merito, e non per colpa, ma ormai
era andata e da allora in poi quando mi veniva e viene posta questa
domanda la risposta e' sempre la stessa... forse perché mi diverto e
vedere la faccia sgomenta dell'interlocutore. Amo godere dei ricordi della
mia infanzia, di quando "vestivamo alla marinara." e indugio a
rimirarmi nelle fotografie dell'epoca che, col passar degli anni, si sono
ingiallite. Sono proprio un bel bambino, con i capelli lunghi e biondi
biondi a paggio e "un silenzio di grandi occhi aperti", forse un
po' troppa grasso. Quando, dopo tanti, tanti anni ho potuto incontrare le
allieve delle Suore era tutto un dire: - Ma tu sei proprio Renzo? Così
magro? Eri paffuto, rotondetto, via… diciamo grasso!
Dirò che ero conosciuto perché "allora" se non vado errato , i
maschietti venivano accettati dalle Suore soltanto fino alla seconda o
terza classe elementare, invece io venni iscritto alla quarta.
Risiedevo a Marciana, e dopo i primi tre anni di scuola, mia madre decise
di trasferirmi a Cascina, dalle Suore e quando si dice le "Suore di
Cascina" intendiamo loro, le Suore per antonomasia, le Teresiane,
anche se ve ne erano molte altre di ordini diversi. Fui accettato perché
ritenuto "un bravo bambino" e inoltre mia sorella Fernanda
frequentava già questo Istituto. E così mi trovai calato in un gineceo:
infatti ero l'unico maschio fra tante femmine della quarta e poi della
quinta. L’ultimo maestro che avevo avuto a Marciana era distinto, sempre
vestito di scuro e barbuto, insomma l’immagine di Mazzini. Qui a
Cascina, trovo invece una maestra con l'abito religioso, senza barba e che
mi accarezza avvolgendomi con un raggio ceruleo che si sprigiona dai suoi
occhi glauchi, invasi da pagliuzze dorate, occhi profondi dove ti puoi
riposare. Subisco il fascino del suo accento lombardo; ha la stesse età
di mia madre che spesso viene qui in visita, forse anche per sentirsi
ripetere dalla mia maestra: - Ma come parla bene, Signora!
La maestra e' Suor Maria Fede; questo nome le e' "cucito
addosso": non voglio essere irriverente, ma ritengo che tutta la vita
di questa suora meravigliosa sia stata un "atto di fede".. SEnza
volerlo ella mi ha, seppure in senso buono, plagiato. Infatti ho scelto di
fare il maestro per colpa di Suor Maria Fede, mentre quella dolcissima
suora non pensava affatto che in quel suo allievo si celasse un insegnante
"in fieri". Ma andò così: i banchi sono biposto, la maestra mi
assegna nel primo banco, accanto a Mariolina che mi gratifica di
pizzicotti perché, per quanto brava, non riesce a superarmi. Sono il più
bravo della classe, ma la maestra, da brava psicologa, non mi elogia, posa
però í suoi occhi su di me e il suo sguardo mi abbraccia il cuore,
gonfio di affetto per lei.
Sento di volerle un bene grande e la invidio. Vorrei essere al suo posto,
seduto in cattedra, sapere tutta quello che lei sai e che non travasa rei
suoi allievi, ma suscita il fuoco sacro del sapere, accende un focolaio
che arde, riscaldando le menti e i cuori,fino quasi a dare quasi un
piacere fisico a chi l’ascolta. Queste mie parole non sono retorica ma
sana verifica a posteriori, verifica che ho potuto avallare attraverso
anni di insegnamento, durante i quali tante, tante volte ho fatto tesoro
della metodologia di queste suore, di questa Maestra con la lettera
maiuscola. Ella è stata una vera antesignana della didattica moderna,
infatti non concepiva le varie discipline a se stanti, ma possedeva il
dono di saper collegare le varie materie in un vissuto attualissimo. Usava
l'arte della maieutica e le menti dei suoi allievi erano portate a
ragionare, dedurre, concludere. Dio sa quante volte, durante il mio
lavoro, ho copiato Suor Maria Fede. E' per merito se i miei allievi
non trovano difficoltà a capire, meglio intuire,perché quella certa
formula ci da' la superficie del trapezio o il volume della sfera.
Per tutto questo sono grato se per colpa delle suore mi sono trovato
seduto in cattedre, maestro elementare. Si noti che "allora "
non esisteva la scuola media, ma dopo la quinta elementare si
imponeva una scelta. Infatti bisognava sostenere l'esame di ammissione
presso la scuola che si intendeva frequentare. Mio padre dava per scontato
d'iscrivermi al Ginnasio: suo figlio sarebbe diventato un medico e quando
si sentì dire che avrei preferito frequentare l’Istituto Magistrale
rimase piuttosto perplesso e contrariato, ma ebbe il buon senso di non
ostacolarmi.
Allora sostenni gli esami di ammissione presso l’Istituto Magistrale di
Pisa. Con la preparazione di Suor Maria Fede vengo promosso con il massimo
dei voti. La scuola delle Suore era privata,la maestra ritenne superfluo
l'esame di licenza di quinta presso la "Scuola Comunale" di
Cascina Così in Italia c’è stato un maestro che ha insegnato per 40
anni senza essere in possesso della licenza elementare e questo
particolare gustoso , mi ha confermato che la mia maestra aveva uno
spiccato senso della realtà delle cose, insomma non si formalizzava. Mi
piace ricordare che una volta suonai il campanello delle Suore per un
tuffo nel lontano passato. Mi apre una suora piuttosto anziana, curva ma
graziosa, che mi guarda con
occhi ancora belli, sereni, riposanti. Le spiego il perché della mia
visita: sono un ex-allievo, da 25 anni non metto più piede nella mia
scuola, la mia maestra è stata Suor Maria Fede…la suorina non mi lascia
terminare: - Si accomodi, suor Maria Fede è qui, a Cascina per pochi
giorni, ed è la nostra Madre Generale -. Vengo introdotto nel
“salottino bono”, entrando a destra; attendo, entra la mia maestra, lo
stesso incedere svelto, deciso, la stessa gestualità (con la destra
dietro il dorso afferra il velo e lo tira in basso). Inizialmente le
parole sono poche: sì, insegno, sono sposato con un’insegnante, sono
padre, ma un groppo mi serra la gola, perché una valanga di ricordi mi
travolge: persone, cose, avvenimenti che oggi non sono più riaffiorano
per essere poi sommersi, purificati in un lavacro di limpide lacrime.
Quest’uomo che ha fatto la guerra, è stato prigioniero in Germania, in
Polonia, dove però niente e nessuno è riuscito a spersonalizzarlo,
ritrova ancora se stesso nel “salottino bono” delle Suore di Cascina.
Sono davanti alla mia maestra che mi osserva come allora e che
rivolgendosi ad una consorella, presente al colloquio esclama: “Ma si
ricorda, suor Costantina, come parlava bene la mamma di Renzo!” Questo
è l’ultimo ricordo che ho delle suore di Cascina, ma ogni volta che
passo davanti all’Istituto il mio sguardo corre come attratto da una
fascino arcano, a quella finestra del secondo piano del palazzo dove per
due anni ho vissuto in un ambiente sereno, con delle suore meravigliose
come angeli. Da allora sono trascorsi oltre 50 anni, mezzo secolo, io non
sono più bello, sono rimasto però buono e bravo, ma il ricordo però,
che dolce tristezza…
1943:
FRANCA, una madre
Io
sono una madre venuta da fuori, cosicché la conoscenza con le nostre
carissime Suore Teresiane data dal 1943; in quella data Fabio, il mio
primo figlio entra in asilo; nel 1948 Eliana e nel 1956 Dino Pio fanno
conoscenza per la prima volta con Suor Rosanna maestra d' asilo.
Al momento attuale ci sono stati sei nipotini che hanno frequentato e
frequentano l'istituto con vera gioia della nonna che li guarda pensando:
non poteva essere altrimenti.
Un istituto come quello della suore è l’anima del paese, senza di esse
noi saremmo più aridi... e come diceva quando era tra noi la Superiora
Suor Marta: "Guardiamo in alto, guardiamo in alto" ..., e Suor
Alfonsina "Non deviamo mai e teniamoci la nostra bella fede!".
Il Signore ha detto, "che siete miei discepoli lo vedremo dalle
opere"', solo questo posso dire alla superiora e alle suore
carissime.
1948:
ELIANA, ex allieva
Sono
un ex allieva delle “Suore” degli anni 50, “un secolo fa” dicono i
miei figli quando ne parlo: in effetti il tempo è trascorso ma i miei
ricordi sono ben chiari come se fossero recenti. Ricordi molto buoni in
verità, e non per quella tendenza innata che ognuno di noi ha di
idealizzare le cose del passato, ma perché realmente, dalle suore ho
trascorso un ciclo della mia vita estremamente importante e formativo, e
grazie al loro aiuto di insegnanti e di religiose, a distanza di anni,
posso affermare di averlo superato senza traumi e in maniera del tutto
positiva.
All’interno dell’Istituto ci sono stati dei cambiamenti, è chiaro: i
ragazzi sono aumentati e così pure le esigenze, ma anche all’epoca mia
era una bella scuola: poi c’è il giardino che in primavera è veramente
incantevole, fatto proprio per i giochi dei ragazzi.
Indimenticabili sono pure le recite che le suore hanno sempre organizzato:
ormai sono una tradizione, ed è giusto che sia così perché fa tanto
piacere ai ragazzi preparare questi “spettacolini”. Salire sul palco e
recitare è un qualcosa che emoziona e lusinga al tempo stesso…e poi fa
sentire importanti…
Con le mie suore insegnanti ho avuto un rapporto di affetto e di simpatia,
anche se dal lato del profitto erano molto esigenti. Comunque con il tempo
le ho perdonate per questo loro “difetto” e le ringrazio di cuore.
Grazie a Suor Alfonsina, a Suor Costantina, a Suor Donata e a tutte le
altre, compresa Suor Luigina, alla porta, che era famosa per i suoi
pizzicotti e perché era simpatica.
Quando i miei figli sono stati in età scolare mio marito ed io non
abbiamo avuto esitazioni sulla scelta della scuola: li abbiamo mandati
dalle “Suore” con la consapevolezza di avere fatto una scelta ottima.
Quello che ho detto non e' retorica e nemmeno propaganda, ma, almeno dal
mio punto di vista, e' la verità.
lo credo che per svolgere bene il programma scolastico un insegnante debba
creare i rapporto di fiducia, di stia e di simpatia con i propri allievi,
ed e' anche inspiegabile che le strutture che accolgono questi ragazzi
siano confortevoli, piacevoli idonee: ebbene dalle Suore penso che tutto
questo ci sia.
C' e' anche qualcosa di più, c' e' un clima familiare per cui ogni
bambino non è conosciuto solo dalla propria insegnante, ma anche dalla
"Suorina" della porta, dal] Suora di cucina e dalla Superiora.
Succede allora che al mattino, quando va a scuola esce da casa per entrare
In una famiglia più grande.
1948:
GIULIANO, ex allievo
Questa sera,
nel risentire la lezione alla mia bambina, ho trovato una frase che mi ha
dato da pensare e che mi ha fatto tornare indietro nel tempo:"Nel
1921 la chiesa di S. Giovanni fu acquistata dalle Suore di S. Teresa del
Carmelo...
Quella data mi ha rivelato che da molti anni le Suore Teresiane sono con
noi Cascinesi; si può dire che hanno preso per mano Cascina, le sue
ultime generazioni, e le hanno accompagnate nella loro crescita. Tutti
dobbiamo loro qualcosa.
Ho rimesso insieme alcuni ricordi, vaghi, senza un filo cronologico.
Ricordi presi un po' qua e un po' là nella mia memoria.
Mi sono rivisto bambino con il grembiulino nero e le righette rosse ad
indicare la mia classe; tempi grami, subito dopo la guerra
....ero in piedi con altri bambini, tutti allineati; davanti a noi la
Suora (Suor Luigina? Suor Pia Clemenza? Suor Alfonsina?), in una mano una
boccetta e nell’altra un cucchiaio; noi, tremanti, tenevamo in una mano
una caramella, già sfogliata, "pronta all'uso"; era il momento
dell' olio di fegato di merluzzo ...
... ero davanti alla Superiora (a quei tempi raramente avevamo contatti
con lei; tutto rosso e sudato. Stavo spiegando perché avevo fatto a botte
con un mio compagno (chissà quante volte si sarà ripetuta questa scena,
e quante volte si ripeterà)…
... ero davanti alla cattedra e, come altre volte stavo facendo scena muta
davanti alla Suora che mi interrogava in italiano (credo proprio che fosse
Suor Donata che in quarta elementare mi ha rimandato ad ottobre in
Italiano) ...
Quanti ricordi! Pensandoci bene si rivivono tutti attraverso i racconti
che i nostri bambini ci fanno la sera.
Che il Signore aiuti sempre le Suore, che continuino a trasmettere ai
nostri figli tutta la bontà, l'amore che la vicinanza con Dio da loro.
1954:
IVANA, ex allieva
Scrivo
poche righe ma con tanto affetto e riconoscenza, per questo grande
anniversario.
Cara Suor Donata, e' stata sempre presente nei miei pensieri e ricordi per
la sua materna e squisita delicatezza nel comprendere e seguire i suoi
allievi, e adesso che è insegnante di mio figlio Francesco, mi dà la
sensazione di ritornar bambina.
E Suor Costantina, che e' stata 1'insegnante anche dei miei genitori, Suor
Luigina, Suor Alfonsina e tutte le altre, vi auguro di proseguire la
vostra missione con dignità e comprensione.
Con tanta riconoscenza e comprensione, vi saluto.
1951:
PIERANNA, ex allieva
Nell’immagine
dei miei bambini che giornalmente mettono il grembiulino nero e, con loro
cartella ed il panierino, vanno a scuola, rivivo un po' del mio mondo di
bambina.
Come loro ho mosso i primi passi della mia formazione alla scuola delle
Suore Teresiane, ed ovviamente mi sono trovata bene se ho voluto, a
distanza di molti anni, che anche i miei bambini la frequentassero.
Naturalmente i tempi sono cambiati, ora c'e' più contatto tra le Suore ed
i bambini quindi più possibilità di dialogo; il bambino non ha più
la sensazione di vivere in un ambiente non suo.
Una cosa, mi accorgo, e' rimasta inalterata nel tempo: l'impegno che le
Suore, pur con tutti i loro problemi umani, mettono nel cercare di dare ai
nostri bambini tutto quanto è nelle loro possibilità.
1955:
GIUSEPPE, ex allievo
Non
e' facile riportare lo stato d'animo di chi viene invitato a scrivere
qualcosa sull'esperienza fatta 20 anni fa come alunno di Scuola Elementare
"dalle Teresiane".
Dopo aver accettato, mi sono chiesto a lungo cosa potevo scrivere, ed ho
ricercato nella mente cose importanti da raccontare. L’esito di queste
ricerche e' stato a prima vista negativo: non ho trovato episodi fuori del
comune, fatti eccezionali, situazioni di ricordare con enfasi. Deluso,
stavo quasi per rinunciare, quando mi e' apparso con sufficiente chiarezza
che l'essenziale di quella esperienza non e' da ricercarsi in singoli
avvenimenti, in persone isolate dal loro contesto, in incontri fortuiti
avvenuti allora e che pur possono aver lasciato il segno. Al contrario mi
sembra che l'aspetto qualificante di quel tipo di vita scolastica vada
ricercato nello stile di "comunità" che veniva e viene proposto
con semplicità e pur con decisione ai ragazzi e alle famiglie.
Anche se alcuni volti di Suore tornano più facilmente alla memoria, e'
tutto il gruppo che si intravede in sottofondo, ed e' alla base di ogni
iniziativa intrapresa. Ecco allora che i vari momenti di studio, di svago,
di preghiera, di riposo, di conoscenza, di formazione, diventano
importanti perché sono resi vivi grazie allo spirito, all'anima che le
suore insieme sanno donare. E una scuola d'amore non e' un lusso per noi
uomini del 2000.
1958
: CHIARA ,ex allieva
Dopo
alcuni anni mi sono riaffacciata alla porta delle Suore Teresiane; quante
cose sono cambiate da allora, ma nello stesso tempo ho ritrovato
quell'ambiente familiare pieno di affetto e di attenzioni nel quale ho
trascorso la mia infanzia. E' difficile scrivere in poche righe tutti i
ricordi che mi vengono in mente; quello più piacevole e' il ricordo del
"giovedì" di quando ero all'asilo; una mamma ci portava sempre
le caramelle e Suor Ildefonsa le distribuiva... e perché non parlare del
pranzo, quando Suor Maria Annunziata passava di tegamino in tegamino alla
ricerca di una braciolina da afferrare e tagliuzzare con le forbici?... e
Suor Leonarda, la "suorina della porta", con il gomitolo del
lavoro in tasca e l'uncinetto sempre in mano? .... Suor Alfonsina che mi
rinchiudeva a pomeriggi interi nella "stanza del piano" a fare
le "scale" ed io , appena sola, andavo al cestino delle merende
a "rubare" i famosi "ovini di cioccolata". E la
pastasciutta di Suor Elia? Un giorno non la volevo mangiare e allora,
astutamente, svuotai il mio panino della midolla e lo riempii con la pasta
.... ecco fatto! Ma Suor Marta (la Superiora) quel giorno, mentre
aspettavamo i genitori, fece la rivista dei panierini per vedere se
avevamo lasciato niente .... aprì il mio, trovò il panino e…
altrettanto astutamente alle cinque di pomeriggio mangiai pane e
pastasciutta.
1974:
STEFANIA, ex allieva
All'età'
di tre anni mia madre mi fece frequentare l’asilo delle suore Teresiane.
Anche se i ricordi dell'asilo sono vaghi, non ho dimenticato i giochi, i
disegni, le recite che le Suore ci facevano fare per la festa del babbo e
della mamma.
Mi trovai bene quei tre anni d'asilo, quindi volli rimanere a frequentare
la scuola elementare. Anche di quei cinque anni ho dei ricordi molto
piacevoli. Ricordo delle belle gite che organizzavano per noi bambini, e
sopratutto quella fatta a Roma, dove avemmo la gioia di vedere da vicino
il Papa. Ora frequento la prima media, ma quando mi e' possibile torno
sempre a trovare le "mie" suore e ritornando in quelle stanze
sento tanta nostalgia degli anni passati.
1981: GLI ALLIEVI DI PRIMA Io
sono contenta di stare a questa scuola perché la maestra ci insegna tante
cose.
Il posto che preferisco e' il giardino perché ci sono i giochi e io mi
diverto molto sull' altalena, sullo scivolo, sul girello e su tutte le
altre giostre.
Io mi diverto anche su nelle stanze però quando arrivano i grandi c’è
una confusione tremenda.
Ma lo mi diverto lo stesso anche se mi buttano in terra e una volta mi
hanno fatto uscire il sangue dal naso.
A me piace questa scuola e piace anche al mio papà e anche alla mia
mamma.
1981:
GLI ALLIEVI DI SECONDA Noi
siamo ventotto bambini birichini, spiritosi, felici e, qualche volta anche
gentili e generosi.
Frequentiamo la scuola Santa Teresa di Cascina e vogliamo far conoscere a
tutti quanto siamo felici della nostra scuola e come ci siamo preparati a
festeggiare il suo settantesimo.
Siamo felici della nostra scuola perché è grande, pulita, bella, ariosa
e ci sono stanze per giocare quando piove: il giardino con tanti giochi
quando il tempo e' bello poi perché si può mangiare e giocare
allegramente con gli amici senza continui richiami della mamma che ha
sempre paura che si sporchi la casa.
Noi bambini siamo soddisfatti anche perchè la scuola e' delle Suore con
le quali ci troviamo bene perché le abbiamo conosciute alla Scuola
Materna e abbiamo scoperto hanno tanta pazienza e lavorano solo per noi.
1981:
GLI ALLIEVI DI TERZA Noi
della classe terza elementare delle Suore Teresiane abbiamo deciso di fare
un’intervista per festeggiare il 70esimo dell’arrivo delle suore qui a
Cascina.
Alcuni nostri nonni sono venuti allo stesso asilo e scuola che noi
frequentiamo.
Anche a quei tempi la scuola era a tempo pieno: la mattina studiavano, il
pomeriggio una suora insegnava a ricamare alle bambine mentre i bambini
lavoravano con il legno.
Un tempo le maestre erano tutte suore; facevano studiare e pregare
molto,ed erano severe con i loro scolari soltanto quando era necessario.
Quello che mi piace di più in questa scuola e' il giardino: e' molto
spazioso.
Poi ci sono gli stanzoni anche quelli molto spaziosi.
Per me questa scuola è una delle migliori; ha un giardino con molte
giostre. Quando piove andiamo in tre grandi stanzoni, le suore educano
molto bene. Quando la mia sorella e' venuta a studiare in questa scuola
era un maschiaccio dava certe risposte ed aveva molte punizioni, ora
invece e' brava e decisa.
Quando piovre noi si va nelle stanze su. Ci sono tanti giochi. Biliardini,
dame, carte,….
Quando non piove si va in giardino dove c'e' una piazza che noi si chiama
campo gioco e ci si gioca a pallone. Delle volte quando la superiora ha da
fare qualche lavoro noi la aiutiamo.
1981:
GLI ALLIEVI DI QUARTA
La
scuola e' un ambiente serio, e per essere bravi alunni,dobbiamo avere
voglia di studiare senza sbuffare perchè sarebbe peggio. E’ meglio
imparare, così saremo promossi e arriveremo prima alla fine con un gran
sollievo specialmente per quelli che non hanno voglia di studiare.
Serve molto stare attenti, diventiamo più istruiti e saremo felici di
essere passati bene. Io frequento la classe quarta nella Scuola Santa
Teresa delle Suore Carmelitane che sono a Cascina da settanta anni. E’
una scuola a tempo pieno che a me piace molto perché ha un tempo
ricreativo assai lungo così insieme ai miei compagni gioco, salto, urlo
mi sfogo facendo il contrario di quando sono in classe.
fede,
umiltà, modestia e tanta forza morale
ecco tutto ciò che dobbiamo apprendere da voi e dalle vostre piccole
cose, grazie.
I vostri ragazzi
La
testimonianza dell' Arcivescovo di Pisa Benvenuto Matteucci
So
che si sta festeggiando il 70esimo anniversario della presenza delle.
Suore Teresiane in Cascina. Non posso, non voglio mancare ad esprimere la
mia gratitudine per quanto hanno fatto ,e continuano a fare per la Chiesa
Pisana.
Non vi e' famiglia di Cascina che non si senta in debito per la loro
attività. Le Teresiane, sin dal 12 Ottobre 1911 nell'asilo, nella scuola
elementare, nella scuola di ricamo, hanno scritto il "diario"
della parrocchia, un diario di fedeltà e di amore, di generosità e di
sacrificio che rivela una ininterrotta e amabile maternità spirituale.
Intere generazioni hanno ricevuto dalle Suore educazione civile e
formazione cristiana, ne' mancano alunni che hanno risposto alla vocazione
sacerdotale. Alcuni di essi sono morti, e vivi ancora nella memoria dei
fedeli; ed altri esercitano in Diocesi il ministero pastorale. Dal
Card.Pietro Maffi che invitò e accolse a Cascina le Suore Carmelitane di
S. Teresa, a S.E. Mons. Gabríele Vettori che nel giugno 1932 riaprì al
culto l'Oratorio di S. Giovanni Battista annesso all'edificio occupato
dalle Suore, a S.E. Mons. Ugo Camozzo che ebbe sempre a cuore 1'attività'
delle Suore, sempre vi e' stata una costante e riconoscente sollecitudine,
della quale io sono testimone. E nella mia testimonianza oso aggiungere
l'amore disinteressato che le Teresiane hanno sempre dimostrato nei
decenni della loro permanenza a Cascina, sottolineare il vivo senso della
Chiesa, la coerenza alla loro professione religiosa e la collaborazione
che hanno prestato e prestano per il bene delle anime. Difficoltà non
sono mancate, non mancano; anzi oggi specialmente si accrescono ogni
giorno di più; ma mai e' venuta meno, viene meno la generosità, il
coraggio di tirare avanti. Dopo settanta anni di attività ex allievi ed
ex allieve che si riuniscono a festeggiare questo anniversario sono segno
di un' opera veramente preziosa che le Suore Teresiane hanno compiuto a
Cascina. Insieme agli auguri più cari, la mia benedizione
..
Pisa, 17
maggio 1981
+Benvenuto Matteucci Arcivescovo
La
testimonianza di Mons. Giuseppe Salvini, proposto di Cascina
Questo
numero 70 ci richiama alla mente una versione della Bibbia detta appunto
dei Settanta, cifra arrotondata dai dottori esperti di greco e di ebraico
che riunitisi sul monte Faro, presso Alessandria, in 72 giorni avrebbero
tradotto tutto il Pentateuco, su commissione di un certo Tolomeo
Filadelfo, circa duecento anni prima di Cristo.
Nel 1911 le buone Suore Teresiane hanno dato inizio alla loro encomiabile
attività di educatrici a Cascina davanti all'antica Pieve nel Palazzo
Cecchetti ora della Misericordia. Quante Teresiane da allora hanno
tradotto in questi 70 anni la versione di tutta la Bibbia offrendola si può
dire giorno per giorno ai loro allievi perché avessero in abbondanza
coane conforto la "Parola di Dio".
Era allora Pievano Don Dante Pasquinucci e Cappellano Don Ferruccio
Falaschi che poi nel 1912 divenne Pievano.
Quanti sacerdoti hanno sperimentato i frutti benefici sparsi da tante
Suore che si sono succedute in questo lungo periodo. Da Mons. Luigi
Fascetti, da Mons. Pasquale Stefanini... fino a me e dai 42 cappellani che
sono passati dal 1911 ad oggi.
Se c'e' stato un tempo di tante vocazioni sacerdotali indubbiamente parte
del merito va alle Suore. Se c'e' stata un'attività' di ripresa
spirituale lo si deve all'opera, alla preghiera, allo spirito di
mortificazione di tante Suore che si sono succedute nell'Istituto.
Esultino in Cielo le anime dei Sacerdoti, delle Suore, delle ex allieve
defunte, e facciano festa e si uniscano a noi che , sulla terza,
ricordiamo í 70 anni di Indefessa attività apostolica.
A me parroco pro tempore il lieto compito di ringraziare a nome di tutti i
sacerdoti e della Comunità le nostre Suore per il bene che hanno seminato
in questa parrocchia.
Alla Madre e alle Suore che attualmente si trovano in piena attività di
lavoro la benedizione di Dio con il sorriso di Maria
SS.ma
Cascina, maggio 1981
Mons. Giuseppe
Salvini
Proposto
La
testimonianza di una veterana: Suor Alfonsina
Per
circa trent’anni Cascina e' stata la mia "patria di adozione"
e, benché lontana, la porto sempre nei miei pensieri.
Le manifestazioni di fiducia, di affetto, di riconoscenza ricevute al
momento dell' addio, sono state e sono tuttora un segno tangibile
dell’intimità' che si era stabilita fra me e i Cascinesi.
Mi sono trovata sempre bene, nonostante le inevitabili difficoltà e,
riguardando indietro nel tempo, posso affermare con una certa sicurezza
che tra me e í bambini, tra me e i genitori, tra me e nonne e zie si era
instaurato un rapporto di reciproca stima per cui ci si rispettava a
vicenda. Anche quando era necessario propinare "qualche pillola
amara" bastava saperla offrire con delicatezza, con tatto, e tutto
era ... tranquillo.
I Cascinesi sono generosi anche nell' affetto: se percepiscono che il
desiderio del bene dei loro figli e' il movente di una qualsiasi azione,
sono conquistati per sempre!
Il mio ricordo, ma soprattutto la mia preghiera, e' la risposta che dono
ai Cascinesi in occasione 70simo anniversario dell'apertura in Cascina del
nostro istituto.
Suor Alfonsina
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