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CASCINA - Il palazzo dei
cavalieri abitato nell'Ottocento dagli Iacoponi-Marrante, famiglia nobile
cascinese, si staglia sopra i loggiati di Corso Matteotti fino a toccare
il cielo plumbeo che ci accoglie a Cascina in una brutta giornata
invernale. Dal 1911, dunque da quasi cent'anni, quel palazzone è sede di
una scuola, a lungo gestita dalle Suore Carmelitane di S. Teresa e, dal
1986, passata nelle mani delle operatrici del Centro Italiano Femminile
comunale che ne hanno comunque mantenuto il nome di "Scuola Santa
Teresa".
Un istituto in cui sono cresciute venti generazioni di Cascinesi.
Il primo volto che incontri entrando al Santa Teresa è, appunto, quello
di un'allieva: Vilma, un'arzilla portiera ottantenne, volontaria tuttofare
come la maggior parte delle donne del CIF che qui prestano servizio.
E' un'ex allieva della
scuola anche la legale rappresentante dell'Istituto, Chiara Bertini, una
laurea in lettere ed un passato da insegnante di italiano in una scuola a
San Miniato, prima di tornare tra queste quattro mura.
Entro fine mese i genitori dovranno scegliere dove portare i loro figli
nel prossimo anno scolastico. Volete lanciare un appello alle famiglie del
territorio?
"Pubblicità per le iscrizioni? No, guardi, qui facciamo
difficoltà a soddisfare tutte le richieste". 125 alunni alla scuola
dell'infanzia, 96 già iscritti al prossimo anno della scuola primaria ed
una prima elementare che partirà con 24 alunni (per ora), un numero assai
vicino al massimo (che è di 27 alunni per classe). Dieci, invece, almeno
per adesso, i bambini iscritti alla sezione primavera, una sorta di classe
ponte tra nido e materna.
Perché tanta richiesta per una scuola privata?
"Perché qui i genitori trovano orari di apertura e chiusura molto
flessibili, che ben si adattano ai loro ritmi di vita; possono affidarci i
loro figli alle 7.30, usufruendo del servizio prescuola e riprenderli
anche alle 18.00, dopo che hanno partecipato alle attività di doposcuola;
l'offerta formativa è valida, i ragazzi sono curati, la cucina è
interna, i prezzi sono modici e l'ambiente è creativo". Creativo,
sì. Basta farsi un giro per le aule in cui lavorano i ragazzi per
rendersene conto.
Teacher Theresa Langlais, slanciata prof di inglese che qui
tutti chiamano "Obama", introduce la sua classe ad una corretta
dizione della lingua grazie alla visione ed all'ascolto di videoclip e cd.
In palestra l'istruttrice del circolo scherma di
Navacchio insegna ai bambini a tirar di spada: sembra di essere su una
vera pedana, il congegno elettronico segna i punti, uno o due bambini si
vestono e "regolano" la gara tra i due sfidanti, gli altri
osservano, commentano e fanno "rilievi" sulla corretta posizione
dei compagni.
Nel laboratorio di arte ed immagine le educatrici danno gli ultimi
ritocchi ai costumi di carnevale. "Abbiamo lavorato su fiabe e
personaggi storici" dice Lucia Turini. E così alla prossima
uscita sul Corso Matteotti i bambini della scuola dell'infanzia ed i bambini della prima elementare si vestiranno chi da
Soldatino di piombo, chi da Gatto con gli stivali, chi da Biancaneve, chi
da Cappuccetto rosso; mentre per gli alunni più grandi sono già pronte
le maschere di uomini primitivi, egiziani e romani, insomma di tutte
quelle figure storiche che hanno meglio conosciuto nel loro percorso di
studi.
Quella del prossimo 24 febbraio, martedì grasso, non sarà la prima né
l'unica uscita: Chiara Bertini ricorda le belle esperienze vissute lo
scorso anno nel periodo pre-natalizio quando i bambini della materna e
della primaria si ritrovarono sul palco dell'auditorium dell'Istituto
"Pesenti" per cantare e recitare: e la loro esibizione fu
premiata da generose offerte destinate ad Oncologia Pediatrica ed all'AIL
(Associazione Italina contro la Leucemia...) di Pisa. O l'uscita nel
corso del primo dicembre dello scorso anno, quando gli alunni del
"Santa Teresa" mostrarono a tutti i loro lavori artigianali
realizzati con materiale di riciclo e che fruttarono un
"tesoretto" destinato a Telethon.
nelle sale della parte bassa dell'edificio, vedi decine di nanetti con il
grembiule bianco "armati" di fogli da colorare e pennarelli.
Sono seguitio in questa e mille altre attività dalal coordinatrice Lucia
Turini e dalle educatrici Francesca Guella, Silvia Montagnani, Anna
Masi, Lia Fusco, Simona Sabatini, Cristina Conforti, Romina Guerrieri, Chiara Orsini, Michela
Fabbriciani e Valentina Bigotti.
Alla Scuola "Santa Teresa" di Cascina la riforma Gelmini è
già una realtà da anni: le maestre prevalenti (Paola Turini, Emiliana
Serafini, Raffaella Rabuano, Elisabetta Bucalossi e Federica Taccola)
lavorano in classe 24 ore settimanali (secondo il contratto AGIDAE), a
queste si associano le insegnanti di inglese, di religione (Manuela
Senesi), di informatica e motoria (Fabiola Conti). Il
vantaggio è che le copresenze (che con la riforma sostanzialmente
spariscono) sono invece qui garantite dalle volontarie del CIF e da alcuni
adulti ex alunni.
"I nonni, ad esempio, sono pienamente coinvolti nel progetto
educativo" ci dice Chiara Bertini, facendo un esempio su tutti: le
lezioni sulla bandiera italiana tenute da un over '60 e che hanno tenuto
inchiodati alla sedia i bambini di quarta e quinta impegnati in un lavoro
sulla Costituzione.
Da dove provengono i vostri alunni?
Da Cascina, ma anche da Cascine di Buti, Ponsacco, Pontedera, Crespina,
Lari. Abbiamo diversi bambini stranieri: del Congo, dell'Ucraina, della
Bielorussia, della Russia, seguiti con particolare cura perché possano
bene imparare la lingua italiana ed integrarsi meglio con gli altri".
Il CIF è una scuola a misura...di famiglia. Chiedere per credere a
Pietro, Federico e Giovanni (citati in ordine di uscita dal...grembo
materno)Baggiani, che frequentano la quarta classe della primaria.
"Qui ci troviamo molto bene" dicono all'unisono...uno di loro si
confida persino "fidanzato" della maestra Paola.
Ilaria Tammaro Pierotti, ex alunna del "santa Teresa",
ora imprenditrice, guarda le foto di una delle tante iniziative della
scuola: "Qui sono cresciuta - ci dice - e quando sono divenuta mamma
non ho esitato un attimo a scegliere questa scuola per i miei figli, Alice
e Niccolò".
Non c'è pericolo che i genitori, essendo di fatto i vostri
"datori di lavoro", possano essere tentati di
"imporvi" le loro scelte o, al contrario di
"disimpegnarsi" scaricando su di voi tutta la responsabilità
dell'impegno educativo?
"I genitori, iscrivendo i figli nella nostra scuola, sottoscrivono
"un patto educativo" e sono chiamati a rispettarlo. Certo, le
tentazioni che lei cita sono reali, ma sono ben bilanciate anche da
splendidi esempi di mamme e papà che si rendono co-protagonisti del
nostro piano di offerta formativo".
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